IL CIUCCIO: AMICO O NEMICO DEI BIMBI?
Il ciuccio: gioia e dolore.
Gioia perché regala benessere ai bimbi e sollievo alle mamme; dolore al momento di eliminarlo!
Perché i neonati amano, spessissimo, il ciuccio?
Le ecografie, fatte anche molto prima della nascita, ci mostrano spesso il feto intento a succhiare il pollice.
Soprattutto nei primi mesi di vita il neonato dedica gran parte delle ore di veglia a succhiare e dopo la nascita, durante quella che viene definita “la fase orale”, continua ad utilizzare la bocca per conoscere il mondo intorno a sé.
La suzione per il neonato è molto importante ed è un atto del tutto spontaneo che procura piacevoli sensazioni, sia che si tratti del seno, del ciuccio o del dito.
Cerchiamo di capire se il ciuccio sia, effettivamente, una soluzione positiva o negativa.
Ciuccio si!
- dopo il primo mese di vita, se è gradito, serve anche per proteggere dal rischio della morte in culla. Attenzione però, non si faccia confusione: non è il ciuccio in sé ad evitare la SIDS (la sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome), quanto invece il movimento di suzione e deglutizione che esso richiede (quindi anche la suzione da seno, biberon).
- nei bambini nati a termine, è consigliabile iniziare ad usare il ciuccio a partire dalle 4-6 settimane di vita, quando termina la fase della calibrazione e l’allattamento si è ormai ben avviato. Secondo vari studi, infatti, l’uso del succhiotto, se utilizzato troppo presto, può interferire con l’acquisizione della corretta modalità di suzione al seno con conseguente riduzione della produzione di latte e della durata dell’allattamento.
- è utile nei neonati pretermine per favorire l’alimentazione autonoma e nella terapia intensiva come analgesico: può facilitare l’acquisizione della capacità di succhiare e deglutire e quindi di assumere latte dal seno materno e dal biberon.
- può agevolare durante i voli in aereo: durante il volo è importante compensare la differente pressione che si crea; infatti, grazie alla deglutizione stimolata dalla suzione, si apre la tuba di Eustachio e si riduce il fastidio alle orecchie.
- è utile per lo sviluppo delle strutture scheletriche mascellari, se l’utilizzo non viene prolungato eccessivamente
- concilia il sonno, distende i muscoli ed infonde un senso di protezione.
Ciuccio no!
- può diventare un ‘vizio’ se, ad esempio, viene dato al neonato ogni volta che piange; così facendo il bambino rischia di diventare davvero ciuccio-dipendente perché, non sentendosi compreso, il ciuccio diventa l’unico oggetto che gli permette di tranquillizzarsi.
- può complicare l’allattamento se viene dato nel primo mese di vita.
- il ciuccio non arreca danni alla dentizione se usato nei primissimi mesi di vita, ma dai 18 mesi bisogna ridurne l’utilizzo e tra i due e i tre anni bisogna definitivamente eliminarlo, poiché può causare delle malocclusioni e disallineamenti delle arcate.
- può provocare una deglutizione di tipo infantile (le labbra creano una pressione negativa all’interno della bocca per consentire la suzione, mentre la lingua è bassa e spostata in avanti per agevolare l’atto della deglutizione); chi usa il ciuccio in modo prolungato, anche fino a 5-6 anni, sviluppa il cosiddetto “morso aperto” , con problematiche dento-scheletriche a livello del cavo orale
- secondo gli ortodontisti l’abitudine viziata di succhiare il dito è ancora peggio del ciuccio, perché il ciuccio lo si può togliere più o meno facilmente mentre il dito, essendo sempre “a disposizione“ non lo si riesce a far sparire così facilmente!
I danni del ciuccio al palato
Tra le funzioni della lingua, nei primi mesi di vita, c’è quella di ampliare l’arcata superiore e adattarla a quella inferiore. Il ciuccio è un oggetto che si pone tra lingua ed il palato: la conseguenza è che il palato può essere più stretto rispetto all’arcata inferiore (come conseguenza si avrà una ogivalizzazione del palato, il cosiddetto “palato a punta” o “palato stretto”).
La suzione costante del ciuccio, inoltre, determina una sporgenza della parte anteriore dell’arcata dentale superiore, quindi i dentini della mascella saranno più in fuori rispetto a quelli della mandibola.
Queste conseguenze, oltre a rappresentare delle problematiche estetiche, generano anche dei danni funzionali per la fonazione, la deglutizione e la masticazione.
Il ciuccio è senz’altro meno dannoso della suzione del pollice, dal momento che esercita minore pressione sui denti, ed è più controllabile dalla mamma che può decidere quando sospenderlo.
Quando togliere il ciuccio
Si dovrebbe cercare di ridurre l’utilizzo del ciuccio entro i 18 mesi di vita, in modo graduale fino ad eliminarlo quanto prima e comunque entro i 3 anni. Così facendo le strutture scheletriche mascellari e le arcate dentarie seguiranno il loro fisiologico sviluppo.
Consigli per ridurre ed eliminare il ciuccio
- Limitarne l’uso alle situazioni più critiche
- Distrarre il bambino spostando la sua attenzione verso altri oggetti o attività.
- Proporre qualche mansione “da bimbo grande”
- Evitare di focalizzare l’attenzione sul “problema ciuccio” con continui sforzi per farglielo abbandonare.
- Non colpevolizzarlo se insiste a volerlo, ma lasciare che il “distacco” avvenga in modo graduale, quando si sente psicologicamente pronto.
- Non far coincidere l’abbandono del ciuccio a momenti di grandi cambiamenti, ad esempio l’inserimento al nido o alla nascita di un fratellino/sorellina.
Qual è il miglior ciuccio da acquistare?
I ciucci o succhietti sono composti da 2 parti: la tettarella, che viene introdotta in bocca, e lo scudo che si appoggia sulla parte esterna delle labbra del neonato.
I succhietti che si trovano in commercio sono realizzati in caucciù o silicone; possono essere prodotti in un blocco unico dello stesso materiale oppure in due parti: la tettarella in caucciù o silicone e uno scudo rigido in plastica.
Le forme disponibili sono tre: anatomica, a ciliegia e a goccia.
Il succhietto anatomico è a forma di goccia schiacciata e ricurva verso l’alto; quello a ciliegia ha l’estremità rotonda e quello a goccia ha una forma allungata e simmetrica.
Per i primi sei mesi sarebbe meglio orientarsi verso un articolo interamente in gomma e composto da un unico elemento, evitando dunque tutti quegli articoli che presentano pezzi in plastica e che non siano particolarmente morbidi; è inoltre preferibile prediligere modelli leggeri e facilmente sostenibili in quanto il bimbo non ha ancora sviluppato la forza necessaria per riuscire a tenere in bocca ciucci più pesanti. Dovrà trattarsi di un prodotto il più possibile simile alla forma anatomica del capezzolo materno, in modo da donare la sensazione di attaccarsi al seno.
Dal sesto mese di vita fino all’ anno, sarebbe consigliabile utilizzare un ciuccio dalla forma anatomica, che sia in grado di alleviare il fastidio causato dallo spuntare dei nuovi dentini e che non ne ostacoli la formazione. Si potranno scegliere dei ciucci caratterizzati da una parte piatta e da una stondata.
A partire dai dodici mesi in poi è preferibile predisporre il bambino alla comunicazione facendo a meno del succhietto e nell’attesa che ciò avvenga, si può provare ancora una volta una forma ergonomica che non interferisca con il suo sviluppo naturale.
Sicuramente l’odontoiatra e l’ortodontista saranno in grado di consigliare al meglio i genitori sulla scelta e soprattutto sul corretto uso del ciuccio per i loro figli.
Dr. Marco Cappello
Odontoiatria
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