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DENTI DEL GIUDIZIO: QUANDO E PERCHE’ DEVONO ESSERE ESTRATTI

Carie Dentista Varese

​I “denti del giudizio”, ossia i terzi molari dell’arcata mascellare e mandibolare, sono così chiamati perché normalmente erompono in arcata a partire dai 18-20 anni anni circa, momento in cui tradizionalmente una persona comincia ad entrare nell’età adulta, con quindi maggiore libertà, indipendenza e, si spera, anche maggiore saggezza (“ giudizio” appunto).

Con l’evoluzione nel corso dei secoli le dimensioni della mandibola e della mascella sono mutate e sono diventate progressivamente più assottigliate e ridotte di dimensioni, per cui, sempre più frequentemente, capita che non vi sia spazio in arcata per la normale crescita e posizionamento corretto dei terzi molari: uno o più denti del giudizio possono non spuntare fuori dall’osso e dalla gengiva, rimanendo in inclusione totale oppure uscire solo parzialmente, condizione che normalmente è la più fastidiosa in quanto spesso associata ad uno stato di infiammazione cronica e alla possibile formazione di ascessi periodici ( disodontiasi del terzo molare).

In alcuni casi può invece capitare che i denti del giudizio non si sviluppino in quanto non si è mai formata la “gemma dentaria”: in questo caso, non sempre così sfavorevole, si parla di “agenesia” dei terzi molari.

Quando c’è indicazione ad estrarre i denti del giudizio?

denti del giudizio

Le indicazioni terapeutiche all’avulsione dei denti del giudizio sono le seguenti:

  • Carie del terzo molare: in presenza di lesioni cariose destruenti quando non si riescono a curare o per un rapporto costi-benefici sfavorevole
  • Carie del secondo molare: una posizione anomala del dente del giudizio, tipicamente semi-incluso, inclinato in avanti ed appoggiato alla corona o alla radice del dente anteriore, impedisce una corretta igiene orale e favorisce lo sviluppo di lesioni cariose dei denti adiacenti, spesso anche profonde sotto la gengiva e quindi più difficili da curare
  • Pericoronite e infezioni ricorrenti: caratteristica dei denti del giudizio non completamente erotti o semi inclusi è quella di poter determinare uno stato di infiammazione cronica dei tessuti gengivali limitrofi e la formazione di ascessi ricorrenti, con gonfiore, tumefazione, arrossamento gengivale accompagnati spesso da dolore più o meno intenso e difficoltà nell’apertura della bocca (disodontiasi)
  • Riassorbimento radicolare/rizolisi del dente adiacente: un dente del giudizio incluso, appoggiandosi e premendo sulla radice del dente adiacente, può in alcuni casi portare ad una rizolisi, ossia il riassorbimento della radice del dente su cui si appoggia
  • Malattia parodontale localizzata: una anomala posizione del terzo molare favorisce la formazione di zone dove i batteri si accumulano più facilmente, con possibile formazione di tasche parodontali che possono compromettere la salute dei tessuti di sostegno dei terzi molari e dei denti adiacenti
  • Lesioni cistiche e tumori odontogeni: alcune lesioni cistiche o tumorali del cavo orale che richiedono l’asportazione chirurgica sono associate alla presenza di terzi molari, il più delle volte in inclusione completa; possono essere asintomatici ed essere individuati anche durante indagini radiografiche di routine per altri fini.

Ci sono poi indicazioni strategiche che consigliano l’avulsione dei denti del giudizio:

  • Indicazioni ortodontiche: nonostante sia stato scientificamente dimostrato che i denti del giudizio non sono causa dell’affollamento incisale inferiore, può esser indicato estrarre i terzi molari nel momento in cui si ha necessità di cerare spazio in arcata, soprattutto nei casi di distalizzazione (arretramento)  di uno o più elementi dentali dell’arcata
  • Indicazioni protesiche: in caso un dente adiacente al dente del giudizio debba essere protesizzato con una corona protesica, in caso di terzo molare semi-incluso o incluso, può esser indicata l’estrazione preventiva per facilitare le fasi di lavorazione e soprattutto favorire il mantenimento igienico del dente protesizzato e garantirne la durata nel tempo
  • Indicazioni chirurgiche-ortognatiche: in caso di gravi malocclusioni scheletriche che richiedono interventi di chirurgia maxillo-facciale per il riposizionamento delle strutture scheletriche, può esser indicata l’avulsione preventiva dei terzi molari, soprattutto se in inclusione completa, al fine di favorire le procedure chirurgiche e consentire il corretto allineamento della basi scheletriche

Quali sono i sintomi che si accompagnano all’eruzione dei denti del giudizio?

L’eruzione dei terzi molari superiori o inferiori è solitamente accompagnata da una sintomatologia ben definita, che si presenta con differente intensità in base alle condizioni anatomiche ed individuali:

  • dolore più o meno intenso nella zona posteriore della mandibola o del mascellare superiore      
  • arrossamento e rigonfiamento della gengiva
  • difficoltà durante la masticazione e nell’apertura e chiusura della bocca
  • sensazione di pressione o spinta sui denti molari adiacenti

Qual è il momento migliore per togliere i denti del giudizio?

Qualora ci fosse una o più indicazioni all’estrazione dei denti del giudizio, sarebbe consigliato procedere all’avulsione in giovane età, circa tra i 17 e i 20 anni, in quanto, in questa momento della crescita le radici dei terzi molari non sono completamente formate e di conseguenza la procedura chirurgica risulta più agevole e veloce.

I denti del giudizio possono essere estratti comunque anche in età adulta in funzione di eventuali necessità cliniche o biologiche, così come si può procedere alla loro avulsione precoce nel momento in cui sono ancora nella fase di sviluppo della gemma dentaria: in questo caso parliamo di “germectomia”.

Non c’è dunque un limite di età entro cui poter estrarre i denti del giudizio: sarà l’odontoiatra, qualora vi siano le sopra citate indicazioni, a suggerirne al paziente la rimozione.

Togliere dente del giudizio
esame dente del giudizio

Quali esami si devono eseguire prima della estrazione?

Normalmente prima di procedere all’avulsione di un dente del giudizio (così come di ogni altro dente) è necessario avere una idea precisa di quella che è l’anatomia del dente nel suo complesso corono-radicolare e delle strutture anatomiche limitrofe; può essere eseguita una radiografia panoramica delle arcate dentarie (ortopantomografia-OPT) o una radiografia endorale periapicale.  In presenza di un possibile contatto tra il terzo molare ed il nervo alveolare inferiore, nervo responsabile della sensibilità dei denti dell’emiarcata mandibolare, può essere necessario eseguire un esame radiologico tridimensionale (TC CONE BEAM) che garantisca una valutazione anatomica tridimensionale più appropriata al fine di valutare eventuali rischi e programmare un intervento più corretto dal punto di vista chirurgico.

L’intervento di estrazione del dente del giudizio

Nell’immaginario collettivo l’estrazione dei denti del giudizio è vista come un evento particolarmente traumatico e doloroso, per lo più fomentato dal racconto di parenti e amici che hanno avuto esperienze magari non positive.

Ad oggi, l’estrazione dei denti del giudizio è un intervento routinario che non deve essere affrontato superficialmente ma allo stesso tempo non deve esser vissuto con particolare preoccupazione o ansia nei giorni antecedenti l’appuntamento

Le tecniche di anestesia ed analgesia permettono una completa assenza di dolore durante l’intervento, garantendo al paziente di affrontare l’estrazione con maggiore serenità.

Capita spessissimo che i pazienti, al termine della seduta, si lascino scappare frasi del tipo “ma abbiamo già finito…?” o “è tutto qui l’intervento…?” o ancora “pensavo molto peggio…”.

Il consiglio che diamo al paziente è quello di affrontare un eventuale intervento con la maggiore serenità possibile costruita in seguito ad una visita con l’odontoiatra che illustrerà, in funzione del singolo caso clinico, quale sarà la procedura chirurgica migliore e quali le condizioni da affrontare durante l’intervento. Ed il suggerimento più importante è sempre quello di non ascoltare le esperienze di amici e pareri che possono essere del tutto fuorvianti, in un senso o nell’altro.

Dopo l’intervento

In seguito all’estrazione del dente del giudizio la sintomatologia post-operatoria potrà essere molto variabile, andando dalla assenza completa o minima presenza di dolore, fino ad avere un pochino di gonfiore ed edema nella zona della ferita chirurgica in caso di avulsioni più complesse. Sarà comunque l’odontoiatra a fornire al paziente la terapia farmacologica di supporto, le norme igieniche e di alimentazione che il paziente dovrà seguire nei giorni successivi all’intervento.

Dr. Marco Cappello
Odontoiatria

Dott Cappello Dentista a Varese
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