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CELIACHIA E CAVO ORALE

gluten free

IN COSA CONSISTE LA CELIACHIA?

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine nei soggetti geneticamente predisposti che determina un’infiammazione della mucosa dell’intestino tenue con atrofia dei villi intestinali e conseguente malassorbimento.

È una malattia immuno-mediata, ossia causata da una risposta immunitaria nei confronti di un agente ambientale esterno: il glutine, nello specifico della sua frazione proteica “gliadina”.

BREVE INCIPIT SUL GLUTINE

Il glutine è una lipoproteina che si trova molto comunemente nella nostra dieta: si stima che ognuno di noi consumi in media 10-20 gr di glutine al giorno. Lo possiamo trovare nel grano, frumento, kamut, segale, avena, farro, orzo, spelta, triticale. 

È costituito da 2 proteine: la glutenina e la gliadina che è appunto la responsabile dei principali fenomeni di reazioni avverse.

FREQUENZA DELLA CELIACHIA

La prevalenza della celiachia è in costante crescita: è 4 volte più comune oggi di 50 anni fa. Attualmente in Italia la prevalenza è dello 0,7% e si stima che ogni anno questa prevalenza aumenti del 10%.
Le donne sono colpite maggiormente rispetto agli uomini, 2 volte tanto.

Questo aumento è dovuto sia alla maggiore sensibilità dei medici di prescrivere i test diagnostici e la precocità nei risultati, sia perché sono cambiati anche diversi fattori ambientali: il consumo di grano è aumentato costantemente negli ultimi 50 anni, ma è ancora inferiore a quello che era un secolo fa, quindi il problema non è il semplice consumo di grano, bensì le modifiche che il grano subisce durante la lavorazione che coinvolge ossidanti, nuovi metodi di lievitazione e di altri processi chimici.

CELIACHIA E CAVO ORALE

MANIFESTAZIONI DELLA CELIACHIA

La celiachia si manifesta tra i 6 e i 18 mesi di età, dopo pochi mesi dall’introduzione del glutine nella dieta con lo svezzamento, con una tipica sindrome da malassorbimento e sintomi riconosciuti come diarrea, rallentamento della crescita, inappetenza, dolore addominale ricorrente, ipotonia muscolare, irritabilità e perdita di peso. 

Nella maggior parte dei casi però la celiachia non è diagnosticata a causa di sintomi atipici che interessano organi diversi dall’intestino, come:

  • anemia per carenza di ferro, presente nel 40-50% dei bambini celiaci;
  • anemia da carenza di folati, per malassorbimento dell’acido folico;
  • anemia da carenza di vitamina B12;
  • disfunzioni epatiche con aumento delle transaminasi;
  • alterazioni ossee per malassorbimento del calcio e vitamina D;
  • alterazioni endocrine come rallentamento della crescita in peso e altezza o pubertà ritardata;
  • alterazioni cutanee come dermatite o papule e vescicole sulle superfici estensorie degli arti, glutei, addome e cuoio capelluto;
  • alterazioni neurologiche (emicrania, epilessia);
  • lesioni del cavo orale.
CELIACHIA E CAVO ORALE

PERCHE’ IL DENTISTA E L’IGIENISTA DENTALE SONO IMPORTANTI?

Le manifestazioni orali possono essere delle vere e proprie “spie” della malattia celiaca quindi il cavo orale potrebbe essere una finestra privilegiata per porre il sospetto diagnostico di celiachia. Ciò tuttavia non significa che chi presenta determinate lesioni orali automaticamente sia celiaco: il senso è avere la conoscenza di queste possibili manifestazioni orali che nel passato sono state sottovalutate.

Per questo motivo il dentista e l’igienista dentale potrebbero essere le prime figure a riscontrare tali segnali e porre il sospetto diagnostico, anche (e soprattutto) nelle forme poco sintomatiche della malattia.

QUALI SONO I PROBLEMI ORALI CHE SI RISCONTRANO?

  • Alterazione del flusso salivare: è una manifestazione che non viene percepita dai genitori ma dal punto di vista clinico è importante perché la riduzione del flusso salivare è considerato un fattore di rischio per l’insorgenza della carie;
  • ritardo dell’eruzione dei denti: Il 5% dei bambini ha un ritardo dell’eruzione dei denti, e nei bimbi celiaci arriviamo al 20%. Quindi il bambino celiaco ha 4 volte la possibilità di avere ritardo nell’eruzione dei denti rispetto a un bambino non celiaco;
  • afte: la prevalenza è del 20% sui bambini non celiaci e del 50% sui bambini celiaci. Dobbiamo però differenziare le comuni afte dalle stomatiti aftose atipiche: nelle prime c’è una forte familiarità, a differenza delle seconde. Queste afte sono subentranti addirittura, neanche ricorrenti, il bambino non fa in tempo a guarire da una che subito se ne ripresenta una nuova.

Nei pazienti pediatrici celiaci affetti da lesioni simil aftose, una dieta gluten free nel 71% dei casi porta alla scomparsa delle afte, nel 9% alla riduzione della severità e frequenza delle recidive, nel 20% a nessun miglioramento.

  • Lingua a carta geografica: la lingua appare cosparsa di macchie biancastre o rosse e il bambino si lamenta per bruciore riferendo di avere problemi con i cibi caldi o acidi, da non confondere con la candidosi orale;
  • difetti dello smalto: sono lesioni circolari di colore bianco-giallo-brunastro, con o senza perdita di smalto. Di solito sono simmetriche e bilaterali. 

Il paziente celiaco ha un rischio circa 3 volte maggiore rispetto al paziente non celiaco di avere dei difetti dello smalto. La letteratura sostiene che tali difetti sono prevalenti nella dentizione mista/permanente (51,1%) rispetto alla decidua (9,60%). 

Gli incisivi sono i denti più colpiti, seguiti dai molari, canini e premolari.

QUAL È LA TERAPIA PER I BAMBINI CELIACI?

la dieta priva di glutine porta all’arresto di tutti i sintomi sopra descritti ad eccezione dei difetti dello smalto che una volta verificati sono irreversibili.

La dieta deve essere varia ed equilibrata, e l’apporto calorico dei carboidrati dovrebbe essere del 55%, dei quali il 35% privati di glutine e il 20% privi di glutine.

Tra i cibi privati artificialmente del glutine abbiamo il pane e suoi derivati, la pasta, i dolci; tra i cibi privi di glutine abbiamo il riso, mais, amaranto, carne, pesce, formaggi, latte, yogurt, panna, molluschi, prosciutto crudo, lardo di colonnata IGP, frutta e verdura.

I NOSTRI CONSIGLI

La terapia delle lesioni orali prevede:

  • Per la riduzione del flusso salivare: aumentare l’idratazione bevendo tanta acqua (almeno 2l/giorno), masticare dei chew-in-gum senza zucchero (con xilitolo) così che si riesca a stimolare la produzione salivare e ottimizzare al massimo l’effetto tampone della saliva;
  • terapia di supporto: attuare procedure di supporto quali utilizzo di vernici fluorate in studio, gel fluorati a casa o collutori al fluoro;
  • suggerimenti sull’ igiene orale domiciliare: far spazzolare i bimbi almeno 2 volte al giorno utilizzando un dentifricio al fluoro con 1000 ppm;
  • per le afte ricorrenti: l’utilizzo di prodotti che contengano anestetici, antisettici, protettori tissutali evitando il concomitante consumo di cibi caldi, speziati, salini;
  • educazione alimentare: limitare gli spuntini fuori pasto e il consumo di bevande zuccherate se non seguiti da spazzolamento.

A tutti i genitori dei bambini si consiglia una visita precoce dal dentista del/la proprio/a bambino/a, così da intercettare il prima possibile eventuali segni clinici di celiachia e fornire consigli personalizzati per la prevenzione della salute orale.

Dott Cappello Dentista a Varese

Dott.ssa Greta Beltrame
Igienista dentale

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